Juni 6, 2019 /
Il Museo Archeologico di Torre di Palme é un piccolo Museo di rilevanza Nazionale ed Internazionale.
Presentiamo una delle nostre piú recenti realizzazioni attaverso lo script tratto dall’intervista all’Architetto Livio Valentini, progettista e direttore dei lavori del Museo.
“Buongiorno.
Sono l’Architetto Livio Valentini, Direttore della Progettazione e dei Lavori del Museo di Torre di Palme.
Il Museo é un piccolo Museo, ma di rilevanza nazionale ed internazionale.
E’ stato progettato come un ambiente omogeneo per eliminare elementi che potessero distogliere il visitatore dall’ immediata percezione dei reperti museali.
L’importante era concentrare l’attenzione il piú possibile su quello che é veramente importante in questo percorso, quindi appunto l’immediata percezione dei reperti, di queste pietre bellissime spesso d’ambra, che d’accordo con la Soprintendenza delle Belle Arti abbiamo deciso di retro-illuminare, in modo di esprimere la loro preziositá.
All’interno di queste pietre é proprio percepibile questo cuore rosso straordinario.
Da parte mia la progettazione é stata concepita per la valorizzazione di questi reperti e di questi corpi ritrovati, di questi scheletri, che allo stato attuale si é preferito non esporre per motivi di conservazione, ma che vengono rappresentati con il disegno degli stessi e con i reperti trovati nelle tombe presentati nella disposizione originale.
Interno Sala ritrovamento corpo femminile.
Questo tipo di presentazione é quello che ha caratterizzato il progetto, quindi l’installazione di Teche centro stanza, in due stanze separate. Nella stanza principale viene riprodotto il corpo della Donna e nella stanza adiacente il corpo del bambino, morto presumibilmente intorno ai due anni di etá, entrambi risalenti ad un periodo di 4 secoli prima di Cristo.
Intorno alla raffigurazione dei loro corpi sono esposti questi reperti che sono stati trovati in uno stato di conservazione veramente sorprendente.
Ai lati sono esposti in delle Teche verticali altri oggetti non certamente secondari, ma non ritrovati vicino ai corpi.
La descrizione prosegue alle pareti con i vari pannelli espositivi.
Interno sala ritrovamento dell’infante.
Per la colorazione del Museo é stata scelta una tinta a calce naturale, con il fine di ricreare un unico “cloud” tra la colorazione delle pareti ed il pavimento in resina.
Una colorazione tortora tendente al marrone chiaro che ricorda la colorazione della terra in cui sono stati ritrovati questi reperti.
La nostra intenzione era quello di rinnovare questo rapporto con la terra ed in qualche modo ricreare l’emozione che hanno vissuto gli archeologi al momento del ritrovamento.
L’illuminazione del Museo é completamente a luce artificiale, una scelta comunque obbligata perché i reperti non sopporterebbero la luce naturale.
Abbiamo quindi pensato ad una luce con una colorazione di 4000 gradi Kelvin, neutra, uniformando le luci che venivano a illuminare direttamente i reperti ed i faretti che servono da illuminazione per l’ambiente, in modo da non creare differenze cromatiche ma di mantenere una uniformitá luminosa globale.
Questo ci ha permesso di completare il progetto in un quadro in linea con la nostra scelta originale, ovvero di un esposizione che non distragga il visitatore della visione dei reperti ma che sia proprio in funzione della presentazione degli stessi; quindi di ottenere un ambiente complessivamente di facile lettura, immediata ed intuibile del contenuto.
Rappresentazione vesti e monili.
Per il Museo é previsto uno sviluppo successivo con un ulteriore sala, che riguarderá il ritrovamento di un Guerriero.
Il progetto che abbiamo predisposto é in ogni caso un progetto complessivo che riguarda anche un altra ulteriore sala, piu’ grande, appunto del Guerriero.
Al momento stiamo valutando se proseguire con lo stesso tipo di colorazione che é stata scelta fino ad ora o concedere, a questa nuova sala, una tonalitá leggermente piú scura per caratterizzare appunto, maggiormente il personaggio del Guerriero.
Comunque nelle nostre aspettative questa ulteriore sala sará comunque ancora piú accattivante rispetto alle precedenti sia per le dimensioni che per la presenza di un monolito all’interno.
Le Teche espositive che sono state realizzate da DACA Vetrina, sono a nostro avviso venute molto bene, sono degli oggetti molto belli che sono poi stati realizzati esattamente come li abbiamo pensati e disegnati con l’ausilio ed il supporto dell’Architetto Amurri di DACA Vetrina, e riteniamo che siano un elemento chiave molto prezioso per la riuscita finale del Museo.
Sono veramente come erano state immaginate e renderizzate e debbo rinnovare i miei complimenti a DACA per la fedeltá e la riuscita del risultato finale rispetto a quelle che erano le nostre aspettative.